Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha sofferto di mal di schiena. In genere si parla di mal di schiena per intendere un dolore nella zona lombare, che più correttamente possiamo chiamare lombalgia.
Ogni anno la lombalgia colpisce fino al 30% della popolazione adulta e nel corso della vita 8 persone su 10 la sperimentano almeno una volta.
Questo disturbo molto spesso è acuto, ma se trascurato può diventare un vero e proprio dolore cronico ( quasi il 30% della popolazione mondiale soffre di lombalgia cronica).
Allora cerchiamo di conoscere meglio questo disturbo per imparare a gestirlo.
IL MAL DI SCHIENA NON E’ UNA PATOLOGIA GRAVE
Possono essere molte le cause di un mal di schiena, ma nel 70% dei casi l’origine è muscolare.
Il dolore può essere molto forte da limitare i movimenti, talvolta può arrivare fino alle gambe, ma raramente è “Sciatica”.
Quella che correttamente viene definita Sciatalgia è data dalla compressione di un nervo: il nervo sciatico (un nervo che decorre dalla zona lombare, scende nella gamba ed arriva al piede). Le compressioni nervose oltre a dare dolore, danno formicolio, perdita della sensibilità e della forza della gamba; in genere sono dovute alla presenza di ernie del disco voluminose.
Di tutte le cause di mal di schiena quella da ernia del disco è solo il 5%.
Quindi la maggior parte dei mal di schiena se trattati adeguatamente con farmaci, terapie fisiche e riabilitazione, guarisce nell’arco di alcune settimane (in genere non più di quattro).
NON SERVE SEMPRE FARE LA RISONANZA MAGNETICA
Non arrabbiatevi con il vostro medico se non vi prescrive una Risonanza Magnetica al primo episodio di lombalgia. Infatti, a meno che i sintomi non siano molto gravi (di tipo neurologico) o non ci siano altre patologie sospette, non serve fare questo accertamento prima di sei settimane dalla comparsa del dolore e l’inizio della terapia.
Studi hanno dimostrato che il ricorso troppo precoce alla Risonanza Magnetica, spesso porta ad un decorso peggiore della patologia, perché più spesso vengono fatti interventi chirurgici che non danno i risultati sperati.
Vi starete chiedendo perché non devo fare un esame così importante?
Perché spesso sono presenti delle alterazioni dei dischi o delle vertebre che non sono direttamente associati al dolore che noi proviamo. Cioè se facciamo una risonanza magnetica a persone con mal di schiena e a persone senza sintomi potremmo trovare lo stesso quadro radiologico. Questo perché è la visita medica che definisce la gravità del quadro clinico e la necessità di un approfondimento.
Quindi affidatevi al vostro medico o ascoltate il consiglio del fisioterapista, sapranno indicarvi quando il vostro mal di schiena necessita di approfondimento.
NON RIMANERE FERMI
Aldilà del momento di dolore acuto, quando l’unico sollievo è rimanere sdraiati e sono necessari i farmaci anti-infiammatori, poi non dovete rimanere fermi.
Fermandovi da tutte le attività, lavoro compreso, peggiorerete solo il dolore.
E’ importante muoversi, camminare, continuare a fare le proprie attività per far si che la sofferenza muscolare non peggiori.
E’ un po’ come un cane che si morde la coda: sento dolore, mi fermo, il muscolo si irrigidisce e fa più male e via così.
Va spezzata la catena del dolore fin da subito.
E questo è anche il motivo per il quale un corretto trattamento riabilitativo può e deve essere iniziato anche in fase acuta.
PASSATO IL DOLORE NON E’ PASSATO IL PROBLEMA
Spesso passato il dolore acuto, a volte anche solo con i farmaci, archiviamo il problema non prendendoci più cura della nostra schiena.
E qui SBAGLIAMO.
Se il 30% della popolazione mondiale soffre di lombalgia cronica è perché non ha fatto gli esercizi.
Con questa battuta vogliamo passare il messaggio che una corretta riabilitazione e un giusto percorso di correzione di stili di vita scorretti, posture viziate ed ergonomia nelle attività di vita quotidiana, può non farvi rientrare in quel 30%, perché con il mal di schiena non è sufficiente curare solo il sintomo, ma è necessario capirne la causa e prevenire eventuali recidive.
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